L'Islanda mi lascia tanto, ma la prima cosa che mi viene in mente a caldo è sicuramente la vastità dei suoi spazi vuoti, non antropizzati e selvaggi, gli enormi campi di lava solidificata, le pianure brulle spazzate dal vento, le montagne segnate dal lento incedere dei ghiacciai, le spiagge battute da onde gigantesche.
La strada che taglia per centinaia di chilometri questi spazi, unico segno di civiltà, ti porta a osservare in questa terra giovane e selvaggia, i fenomeni che plasmano da sempre il nostro pianeta. Attraversarla lentamente in macchina può risultare magari anche noiosa ai più, ma non a me. A me è sembrato di vedere un bambino crescere e giocare.