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Dopo Seljalandsfoss era difficile aspettarsi di più. La prima vera cascata islandese mi aveva scioccato per la sua potenza, il rumore e la difficoltà. Ma in Islanda tutte le impressioni vissute possono essere sconvolte da un momento all'altro. E cosi è stato! Skogafoss è gigantesca, alta quanto è più della prima, ancora più larga e con un getto d'acqua più potente. Una parete verticale di acqua che si intravede e si sente da lontano, passando sulla strada.

La ring road ci passa davanti e noi cosi l'avevamo vista diretti al Plane wrecking, al mattino rimanendo a bocca aperta. Compare di colpo dietro ad una curva in direzione est e ti lascia senza fiato per la sensazione di maestosità che trasmette.

Al pomeriggio, dopo aver preso già tantissima acqua siamo arrivati al suo cospetto. Io ho cominciato a scattare dal parcheggio col tele per cercare di rappresentare le sue reale dimensioni e la portata rispetto ai turisti che si arrampicavano sui suoi lati, unico modo per riuscire a fornire un rapporto delle dimensioni vagamente fedele. Più ci si avvicina e più le difficoltà crescono, come sempre l'acqua nebulizzata non lascia scampo e il meteo ovviamente ci ha messo del suo.

Sul lato destro sono state approntate delle scale su passerella che ti portano alla sommità e che permettono diverse affacciate intermedie sul getto d'acqua, una visione impressionante perché sembra di poterla toccare. I gabbiani tutto intorno hanno costruito nidi e volano sulle teste dei turisti nel fragore dell'acqua che cade. In alto una piattaforma molto aerea permette una visione di tutta la cascata e dell'ambiente a valle fino al mare. Lungo il tragitto sono stato costretto a tenere le due reflex legate al collo e chiuse nella giacca di goretex per via dell'acqua costante e della grandine. Durante questo viaggio ho temuto molte volte per la sicurezza dell'attrezzatura ma nello stesso tempo non ho evitato di scattare in ogni occasione utile. Le macchine hanno resistito, almeno fino ad oggi, anche se qualche piccolo segno di ruggine si intravede in qualche angolino dell'innesto flash della 5D MKII.

Tornando al soggetto dell'articolo, vi consiglio assolutamente un tele, qui e in generale, per un futuro viaggio in Islanda. Gli spazi sono cosi vasti che non avrete problemi a scattare con ottiche lunghe. Io ho usato il 70-200 insieme all'inossidabile 17-40 filtrato con ND1000 e a volte il Samyang 14.

 

Indicazioni stradali


Percorrendo la ring road in direzione est la cascata è facilmente visibile sulla sinistra prima di Vik. Dalla 1 si fa una piccola deviazione che porta direttamente nel parcheggio. Skogafoss è vicinissima al cratere del Eyjafjallajökull il vulcano che bloccò mezza Europa nel 2010 con una sua eruzione.

A questo link puoi trovare la mappa di Skogafoss.